“Se mai esistesse un capolavoro del romanzo decadente, questo sarebbe Il tutù”. — Pierre Jourde

Il tutù è stato descritto come il romanzo più misterioso del XIX secolo, e senza dubbio è uno dei più strani e affascinanti; se fosse stato pubblicato quando fu scritto (nel 1891), sarebbe stato riconosciuto come una delle opere fondamentali della letteratura francese fin de siècle. Ma in pochi poterono leggerlo, perché il libro scomparve per quasi cento anni, così come il suo autore. Solo a metà degli anni Sessanta una copia dell’opera venne ritrovata per caso. Da allora la critica considera Il tutù come il figlio bastardo di J.-K. Huysmans e di Antonin Artaud.

Volutamente oltraggioso, assurdo, divertente e cinico nel suo smembramento della morale dell’epoca, Il tutù racconta le avventure di Mauri de Noirof, un eccentrico dandy smemorato che frequenta festini nella Parigi di fin de siècle in compagnia di politici e vescovi. È innamorato della madre e ha uno strano fetish per gli alberi, ma finirà per diventare l’amante di Mani-Mina, una donna a due teste.